L’andamento del settore Food Retail nel 2021 avverte segnali positivi anche se ovviamente risente ancora del negativo riverbero socio-economico della pandemia Covid-19. Nel corso del 2020 l’emergenza sanitaria ha colpito duramente tutto il settore della ristorazione che a causa delle prolungate e intermittenti fasi di lock down ha vissuto momenti drammatici. Sotto l’aspetto dell’attività legale di assistenza e consulenza al settore Food Retail il 2020 è stato segnato da una prolungata attività negoziale rivolta alla ricerca dell’equilibrio tra le ragioni dei locatori e le richieste di riqualificazione del canone da parte delle aziende. Il risultato di questa attività è stato mediamente positivo, in termini di raggiungimento di accordi equilibrati di revisione del canone, ma nel complesso l’impatto del fattore pandemico è stato molto severo in termini di calo dei fatturati per tutto il comparto, che ha visto anche il susseguirsi di numerose chiusure di attività che sicuramente hanno colpito per lo più, ma non solo, quelle aziende che avevano pregresse problematiche di capitalizzazione e di instabilità finanziaria già in epoca pre-covid. Gli operatori del settore hanno, peraltro, riscontrato una scarsa efficacia e proporzionalità delle misure economiche di sostegno disposte dal Governo. Nel 2021, soprattutto nel secondo semestre, pur nella permanenza di una diffusa incertezza sugli scenari economici a breve e medio termine e in concomitanza con un inizio di ripresa dei flussi di cassa delle aziende, anche se non certamente pari ai livelli pre-covid, si sono avvertiti segnali incoraggianti anche per quanto riguarda la ripresa dei piani di sviluppo. L’attività di negoziazione si è così maggiormente rivolta alle trattative per le nuove aperture, che hanno visto un cauto risveglio delle iniziative di acquisizione di locali commerciali e di altri posizionamenti in ambito Retail. D’altra parte anche le evidenti e in certi casi favorevoli opportunità offerte dal mercato spesso vengono affrontate con una certa prudenza, determinata dalla consapevolezza che il periodo di emergenza è tutt’altro che terminato. Quanto al target del posizionamento si segnala una netta predisposizione alla ricerca di location dotate di ampi dehors esterni, in ragione delle mutate abitudini della clientela che predilige senz’altro un’offerta con caratteristiche di maggiore vivibilità outdoor. Un possibile freno allo sviluppo è invece costituito dal fenomeno della ormai cronica indisponibilità di personale qualificato.
SUPER GREEN PASS: cosa accade se la zona in cui abito cambia colore?
Il Super Green Pass è diventato obbligatorio dal 6 dicembre 2021, ma di cosa si tratta? Il Super Green Pass, di cui si è sentito molto parlare (e discutere) consiste nella certificazione verde Covid-19 ottenuta solamente con la vaccinazione o con la guarigione dal Virus SARS-COV-2, restando esclusa la certificazione ottenuta a seguito dell’esito negativo del tampone antigenico (il c.d. tempone rapido). Quanto alla validità del Super Green Pass la stessa è già mutata più di una volta: dal DL di novembre (n. 172/2021) al DL di dicembre (n. 221/2021) si è passati da una durata da 12 a 9 mesi fino a diminuire ulteriormente. Infatti, dal 1° febbraio 2022 la durata del Super Green Pass vaccinale viene ridotta dal 9 a 6 mesi. Ciò che appare opportuno segnalare, restando in attesa di tutte le modifiche che si avvicenderanno fino al termine dello stato di emergenza – fissato per il 31 marzo 2022 – e anche post fine stato d’emergenza, è cosa cambia all’eventuale cambiare delle zone, ormai note, bianca, gialla, arancione e rossa.
• ZONA BIANCA
Le attività sono tutte aperte, non vi sono limitazioni negli spostamenti. Serve il Green Pass base per:
- prendere i mezzi pubblici, il treno e l’aereo;
- andare in palestra e in piscina;
- andare in albergo e nei ristoranti annessi;
- usufruire di impianti sciistici.
Serve, invece, il Super Green Pass per:
- andare al ristorante al chiuso;
- andare al cinema e al teatro;
- andare allo stadio;
- partecipare a feste e cerimonie pubbliche.
• ZONA GIALLA
- Obbligo di mascherina all’aperto.
- Nei bar e ristoranti al chiuso, può consumare solo chi è munito di Super Green Pass.
• ZONA ARANCIONE
- Non si può uscire dal comune di residenza, se non per motivi di lavoro, necessità ed urgenza.
- Tutte le attività rimangono aperte ma molte saranno accessibili soltanto con Super Green Pass.
Col Super Green Pass:
- ci si può muovere liberamente, anche fuori dalla propria regione;
- si può andare al bar e ristorante, in palestra e nelle piscine al chiuso, al cinema e al teatro;
- si può entrare alle fiere e ai convegni, ai parchi di divertimento, negli impianti sciistici e alle terme.
• ZONA ROSSA
- Non si può uscire dal comune di residenza se non per motivi di lavoro, necessità, urgenza.
- I ristoranti e i bar sono chiusi, ma è consentito l’asporto e la consegna a domicilio.
- I negozi chiusi ad esclusione di supermercati, alimentari, edicole, tabaccherie, farmacie e quelli con codice Ateco consentito.
- I divieti si estendono anche a chi possiede il Super Green Pass.
Infine, le ultime novità in punto di Super Green Pass sono le seguenti:
- dal 10 gennaio 2022: obbligo di Super Green Pass per: tutti i mezzi di trasporto pubblici; servizi di ristorazione all’aperto; piscine al chiuso e all’aperto; palestre; centri termali e parchi divertimento; musei; alberghi e strutture ricettive; feste conseguenti a cerimonie civili o religiose (come battesimi o matrimoni); sagre e fiere; congressi; impianti sciistici; sport di squadra anche all'aperto (e.g. calcetto); sale gioco, sale bingo e casinò;
- dal 15 febbraio 2022: obbligo di Super Green Pass per tutti i lavoratori (pubblici e privati) e i liberi professionisti di almeno 50 anni. Chi non è ancora vaccinato dovrà effettuare la prima dose del vaccino entro il 31 gennaio 2022 per ottenere un Super Green Pass valido a partire dal 15 febbraio 2022.
Si rinvia alla lettura di una utile ed esplicativa tabella della quale, per comodità, si allega di seguito il link: