È stato recentemente ritrovato l’accordo del 1935 che Tazio Nuvolari aveva chiuso con l'Alfa Romeo - attraverso la Scuderia Ferrari.
La cosa che forse più colpisce leggendo l’accordo è l’estrema concisione dell’accordo, forse uno dei più importanti accordi di diritto sportivo degli anni 30: appena una pagina perché Nuvolari metta a disposizione i suoi servizi in favore della Scuderia Ferrari (che come è noto all’epoca gestiva e preparava autovetture Alfa Romeo).
Si stima quindi che Nuvolari potesse arrivare fra ingaggi, premi e gettoni della Scuderia quasi a mezzo milione di lire l'anno. Una cifra molto alta per l’epoca, molto di più di quanto la matematica lasci intendere (se si rapportano ad esempio i 40 milioni l'anno di Alonso, il più pagato in F1, con i 13 mila euro l'anno di un operaio).
Altra curiosità è il valore della polizza infortuni e vita, pari a quasi il 10% del valore dell’ingaggio.
L’altro dato interessante rimane la ripartizione dei premi. In un’epoca in cui i diritti media non esistevano, una delle fonti principali di introiti per le scuderie automobilistiche erano appunto i premi assegnati dagli organizzatori. L’accordo fa emergere una ripartizione alquanto favorevole a Nuvolari: ben la metà dei premi andavano al corridore.