Con l’obiettivo di realizzare una rivoluzione sostenibile nel mercato europeo, il Regolamento UE 2024/1781 sull’ecodesign (ESPR, Ecodesign for Sustainable Products Regulation) stabilisce nuovi standard per la progettazione dei prodotti. Questa normativa si colloca nel contesto del Green Deal europeo, puntando a una maggiore sostenibilità e a un impatto ambientale ridotto. Ecco le principali novità:
Prodotti più duraturi e sostenibili: il regolamento promuove la realizzazione di prodotti progettati per durare nel tempo, facilmente riparabili e riciclabili, privilegiando materiali riciclati e sostenibili.
Trasparenza e tracciabilità a portata di clic: grazie all’introduzione del Passaporto Digitale dei Prodotti, sarà possibile accedere a informazioni cruciali come composizione, impatti ambientali e opzioni per il fine vita dei prodotti.
Stop alla distruzione degli invenduti: per settori come la moda, diventa obbligatorio il riutilizzo o la donazione di beni non venduti, eliminando lo spreco.
Le sfide per le imprese
Le aziende saranno chiamate a un cambiamento radicale nei processi produttivi e gestionali. In particolare, dovranno:
Sviluppare sistemi per raccogliere dati sugli invenduti e sul ciclo di vita dei prodotti;
Aggiornare i propri processi per allinearsi ai nuovi standard di progettazione e divulgazione;
Adottare tecnologie avanzate per implementare il Passaporto Digitale dei Prodotti.
Prodotti sotto la lente: le priorità dell’UE
Entro aprile 2025, la Commissione Europea presenterà un piano operativo per individuare i prodotti prioritari, con particolare attenzione a quelli con maggiore impatto ambientale. Tra i principali settori interessati troviamo:
Tessili, inclusi abbigliamento e calzature;
Materiali come ferro, acciaio e alluminio;
Mobilio, dai letti ai materassi;
Pneumatici, detergenti, vernici e lubrificanti;
Sostanze chimiche ed elettronica, comprese tecnologie ICT ed energia.
Un passaporto per l’economia circolare
Il Passaporto Digitale dei Prodotti rappresenta una delle innovazioni più significative del regolamento. Questo strumento raccoglierà informazioni fondamentali su:
Composizione dei materiali;
Impatto ambientale;
Modalità di riparazione e riciclo;
Tracciabilità dell’intero ciclo di vita.
L’obiettivo è creare un’economia circolare efficiente, dove i dati saranno facilmente accessibili agli attori della filiera.
Focus sul settore moda: verso una maggiore responsabilità
La normativa introduce requisiti stringenti per il settore della moda, imponendo:
Trasparenza sugli invenduti: le aziende dovranno rendere pubbliche le informazioni sulla destinazione dei capi e degli accessori non venduti.
Divieto di distruzione: sarà vietato eliminare gli invenduti. Riutilizzo e donazione diventeranno la norma.
Quando entra in vigore?
Per le grandi imprese, i cambiamenti saranno operativi dal 2026. Considerando l’impatto significativo di queste misure, è fondamentale che le aziende inizino fin da subito a:
Valutare come il regolamento influenzerà i propri prodotti;
Predisporre sistemi per il monitoraggio e la gestione degli invenduti;
Pianificare strategie sostenibili per garantire la conformità normativa.
Un nuovo corso per la sostenibilità
L’ESPR non è solo una regolamentazione, ma una vera e propria sfida per ridefinire le regole del mercato europeo. Le aziende che sapranno adattarsi in modo proattivo non solo garantiranno la conformità, ma potranno anche acquisire un vantaggio competitivo in un panorama sempre più orientato alla sostenibilità.