Di recente la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) ha deciso in favore di Adidas a seguito della sua opposizione alla domanda di registrazione di un marchio comunitario presentata dalla Shoe Branding Euorpe.
Shoe Branding Europe ha richiesto la registrazione di un marchio raffigurante due strisce, alla quale si è opposta la famosa azienda tedesca produttrice di scarpe.
Inizialmente l’opposizione fu rigettata sia dalla Divisione Opposizione dell’UAMI che dalla Commissione di ricorso, entrambe sostenendo che il marchio a tre strisce dell’Adidas potesse godere di tutela soltanto contro imitazioni identiche o affini e che, nel caso in esame, vi fossero differenze sufficienti per escludere un rischio di confusione per il pubblico (in particolare il numero delle strisce, l’inclinazione e la posizione). Adidas presentò con successo ricorso alla Corte Generale, la quale ritenne che la Commissione avesse sbagliato ad affermare che i marchi erano tra loro diversi e che, essendo Adidas rinomata per il marchio a tre strisce parallele, questo fosse sufficiente a determinare un rischio di confusione per il pubblico e un’ipotesi di contraffazione del marchio.
Shoe Branding ha proposto ricorso alla CGUE, la quale ha confermato per intero la decisione della Corte Generale, affermando che le differenze tra i due marchi erano di scarsa rilevanza e che “la differenza tra due e tre strisce raffigurate su una scarpa non è sufficiente ad intaccare le somiglianze derivanti dalla rappresentazione dei segni in questione e dalla loro posizione sul lato della scarpa”. La CGUE ha ritenuto che le lievi differenze tra i marchi in questione non fossero tali da attrarre l’attenzione di un consumatore medio e da influenzare l’impressione generale prodotta dai marchi, considerando la presenza sul mercato di numerose strisce inclinate sul lato della scarpa.