Deepfake e identità digitale: la proposta rivoluzionaria della Danimarca sul diritto d'autore.

Gianpaolo Todisco

Diritto dell’intelligenza artificiale, deepfake e protezione dell’identità digitale: sono queste le nuove sfide che il diritto si trova ad affrontare nel mondo della tecnologia avanzata. La Danimarca si prepara a introdurre una normativa innovativa che potrebbe rivoluzionare il modo in cui viene tutelata la persona nel contesto digitale.

I deepfake sono contenuti audio o video creati con l’ausilio dell’intelligenza artificiale generativa, che riproducono fedelmente l’aspetto e la voce di una persona, facendole dire o fare cose mai avvenute. Questa tecnologia viene usata per fini leciti (intrattenimento, parodia), ma anche per scopi illeciti: diffamazione, furti d’identità, revenge porn, frodi digitali.

L’attuale normativa, basata su diritto alla privacy, diffamazione e tutela dell’immagine, è spesso inadeguata ad affrontare questi scenari, in quanto non contempla la possibilità di un uso simulato dell’identità tramite AI.

Il Parlamento danese sta esaminando un disegno di legge che mira a riconoscere alla persona un diritto d’autore sulla propria immagine, voce e tratti somatici, trattando queste componenti come vere e proprie opere dell’ingegno.

Le principali novità della proposta:

  • Rimozione obbligatoria dei contenuti deepfake pubblicati senza consenso;

  • Diritto al risarcimento del danno per l’utilizzo abusivo dell’identità digitale;

  • Tutela della libertà di espressione, con esclusione di parodia e satira dal campo di applicazione.

Si tratta di una soluzione che intende bilanciare innovazione tecnologica e tutela dei diritti fondamentali, creando un modello che potrebbe presto estendersi ad altri Paesi europei.

La Danimarca ha annunciato che promuoverà questa riforma a livello europeo durante la sua presidenza del Consiglio dell’Unione Europea nel 2025, nell’ambito delle più ampie strategie europee in materia di AI Act, protezione dei dati personali e regolamentazione dell’intelligenza artificiale.

Questo nuovo approccio alla tutela della persona nel mondo digitale potrebbe costituire un importante precedente anche per:

  • la revisione della normativa sul diritto d’autore digitale;

  • l’evoluzione del diritto all’identità personale online;

  • l’integrazione con la disciplina sulla protezione dei dati biometrici.